Recentemente alcuni prodotti naturali sono stati proposti per il controllo dell’ipercolesterolemia. In particolare, tra le varie sostanze presenti sul mercato, una posizione di primo piano è coperta dal riso rosso fermentato. Si tratta di riso comune (Oryza sativa) fermentato con Monascus purpureus, un micete in grado di produrre tra le altre cose una sostanza nota come monacolina K, chimicamente indistinguibile dalla lovastatina, una delle molecole di sintesi utilizzate farmacologicamente per abbassare il colesterolo.
Pertanto, per quanto il prodotto possa essere considerato a stretto rigore “naturaleâ€, i principi attivi in esso contenuti non sono molto diversi dai farmaci ed in alcuni casi ne presentano anche i tipici effetti collaterali. In particolare non è da escludere la possibilità che il prodotto possa indurre danni al fegato e ai muscoli, sebbene raramente, come accade con le statine. Il rischio è relativamente basso, ma sono presenti diverse segnalazioni nella letteratura medica, le ultime delle quali, pubblicate sul British Journal of Clinical Pharmacology provengono dal nostro gruppo di ricerca.
In una analisi del database italiano delle reazioni avverse ai prodotti naturali abbiamo infatti identificato 4 casi di miopatia associata a riso rosso fermentato (range di dosaggio da 200 a 1200 mg di estratto al giorno). Tutti i pazienti avevano riferito dolore muscolare con innalzamento delle CPK (288-401 UI / L) e tempi di esordio da 2 a 6 mesi. Dopo la sospensione del prodotto, 3 pazienti su 4 hanno raggiunto una guarigione completa, mentre un paziente (precedentemente intollerante alle statine) ha mantenuto livelli di creatininfosfochinasi costantemente aumentati per diversi mesi.
Tale analisi mostra come, sebbene il riso rosso fermentato sia un prodotto relativamente sicuro, il suo utilizzo dovrebbe essere sempre condotto sotto il controllo medico, eventualmente valutando periodicamente gli enzimi epatici e quelli muscolari (a giudizio del medico curante) e mai lasciato all’automedicazione.
Ciò è particolarmente importante (come ribadito da un nostro recente articolo sulla prestigiosa rivista americana Annals of Internal Medicine) proprio in quei pazienti intolleranti alle statine, i quali, non ricorrendo al consiglio medico, o venendo mal consigliati, potrebbero pensare di aver trovato una soluzione “naturale†ai loro problemi, senza rendersi conto di assumere, seppure in basse dosi, prodotti di fatto analoghi (se non identici) a quelli per cui hanno mostrato intolleranza.
Riferimenti bibliografici
- Alfredo Vannacci, Francesco Lapi, Eugenia Gallo, Francesca Menniti-Ippolito, Alessandro Mugelli,Fabio Firenzuoli, Red Yeast Rice for Dyslipidemia in Statin-Intolerant Patients Ann Intern Med January 19, 2010 152:135.
- Francesco Lapi, Eugenia Gallo, Sara Bernasconi, Michele Vietri, Francesca Menniti-Ippolito, Roberto Raschetti, Luigi Gori, Fabio Firenzuoli, Alessandro Mugelli, Alfredo Vannacci, Myopathies associated with red yeast rice and liquorice: spontaneous reports from the Italian Surveillance System of Natural Health Products Br J Clin Pharmacol. 2008 October; 66(4): 572–574.