L’insufficienza epatica derivante dall’uso di farmaci convenzionali è ampiamente riconosciuta, ma esiste una scarsa consapevolezza del potenziale epatotossico di alcuni farmaci a base di erbe. Negli ultimi anni vi è stato un ricorso sempre maggiore ai farmaci a base di erbe, sia nei pazienti che negli operatori sanitari. Alcune erbe sono ben note per la loro epatotossicità diretta (Teucrium chamaedrys, Senecio vulgaris, Morinda citrifolia, Ephedra sinica, Mentha pulegium, piante contenenti antrachinoni, ecc) o per interazioni con i farmaci (Panax ginseng, Citrus paradisi, Piper nigrum, Silybum marianum, Camellia sinensis, Monascus ruber, ecc.). Per molte erbe mancano ancora adeguate conoscenze farmacodinamiche e farmacocinetiche manca, in particolare quando i prodotti a base di erbe sono utilizzate in combinazione (come spesso accade nelle medicine tradizionali orientali), il che rende difficile effettuare una valutazione di causalità tra gli eventi e le singole erbe coinvolte.
Sulla rivista Internal and Emergency Medicine, recentemente uscito un articolo a cura di Fabio Firenzuoli, Luigi Gori, Alessandro Mugelli ed Alfredo Vannacci, del Centro per la Medicina Integrativa dell’Università di Firenze a commento di una revisione di Licata et al. che affronta il problema delle epatopatie da prodotti di origine vegetale, analizzando lo stato dell’arte della ricerca sui principali meccanismi di tossicità epatica delle piante e sulle prospettive future di sviluppo della Farmacovigilanza per la prevenzione ed il trattamento delle epatopatie da prodotti di origine vegetale.
Firenzuoli F, Gori L, Mugelli A, Vannacci A. Current issues and perspectives in herbal hepatotoxicity: a hidden epidemic. Intern Emerg Med. 2013 Feb;8(1):3-5. Vedi l’articolo orginale