Dati, emozioni e AI: come la tecnologia ci aiuta a studiare la salute mentale delle madri

Dati, emozioni e AI: come la tecnologia ci aiuta a studiare la salute mentale delle madri

Nel pieno della pandemia COVID-19, abbiamo iniziato a raccogliere e analizzare le esperienze delle donne incinte e delle neo-madri, cercando di capire come le restrizioni, la paura e l’isolamento avessero trasformato l’esperienza della maternità. Il nostro primo studio, pubblicato nel 2020 su Women and Birth e Archives of Women’s Mental Health, è stato il primo al mondo a mettere in evidenza il forte impatto psicologico della pandemia sulla gravidanza.

Dopo oltre 150 citazioni scientifiche in lavori da tutto il mondo, il nostro gruppo di ricerca ha deciso di fare un passo avanti, ampliando la nostra analisi con tecniche di intelligenza artificiale. Il risultato è stato recentemente pubblicato su Journal of Clinical Medicine, dove abbiamo utilizzato algoritmi avanzati di Natural Language Processing (NLP) e machine learning per analizzare le risposte di 1774 donne coinvolte nel nostro studio COVID-ASSESS.

Perché l’AI per analizzare la maternità in pandemia?

I dati qualitativi raccolti tramite questionari aperti rappresentano una risorsa preziosa, ma estremamente complessa da analizzare. Le testimonianze delle madri si presentano sotto forma di migliaia di parole e frasi libere, difficili da classificare con i metodi tradizionali di analisi testuale.

Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale, che ci ha permesso di:
Classificare automaticamente le emozioni espresse prima e dopo la pandemia.
Identificare i temi più ricorrenti, grazie all’analisi semantica delle parole più utilizzate.
Estrarre citazioni significative, per comprendere meglio il vissuto delle madri.
Costruire mappe tematiche, per rappresentare graficamente le connessioni tra le emozioni e i fattori di stress.

Cosa abbiamo scoperto?

L’AI ha confermato e ampliato i risultati dei nostri studi precedenti, dimostrando che la pandemia ha stravolto completamente il vissuto emotivo della gravidanza.

Paura e ansia hanno sostituito la gioia

  • Prima della pandemia, le emozioni dominanti erano fiducia, anticipazione e gioia.
  • Durante il COVID-19, sono state sostituite da tristezza (+52%) e paura (+49%).

Solitudine e isolamento

  • Il 44,5% delle donne ha riportato una storia di disturbi psicologici pregressi, e queste donne hanno sofferto maggiormente l’impatto delle restrizioni.
  • Molte hanno espresso un senso di abbandono, con frasi come “Mi sento emotivamente sola, ho solo il mio partner con cui condividere paure e ansie.”

⚠️ La comunicazione ha avuto un ruolo chiave
Abbiamo analizzato separatamente le esperienze di comunicazione con:

1️⃣ Operatori sanitari: alcune donne hanno trovato supporto e rassicurazione, ma altre hanno lamentato una comunicazione frammentaria e poco empatica.
2️⃣ Media: un vero e proprio “bombardamento informativo”, spesso contraddittorio, ha alimentato ansia e confusione.
3️⃣ Famiglia e amici: la mancanza di contatto fisico ha reso difficile il supporto emotivo, ma molte hanno trovato conforto nelle videochiamate e nei gruppi online.

Perché questi risultati sono importanti?

Per la ricerca: Dimostra che l’AI può essere uno strumento potente per analizzare grandi quantità di dati qualitativi, permettendo di estrarre informazioni dettagliate in tempi rapidi.
Per la clinica: Suggerisce che, in future emergenze sanitarie, sarà essenziale prevedere supporto psicologico mirato per le donne in gravidanza.
Per la società: Conferma l’importanza di protocolli chiari per garantire una comunicazione efficace e umana tra operatori sanitari e pazienti.

L’AI può davvero sostituire il lavoro umano?

Assolutamente no. Il nostro studio dimostra che l’AI può supportare, ma non sostituire, l’analisi umana. Se da un lato i modelli di NLP sono in grado di classificare rapidamente grandi quantità di dati, dall’altro:
Non comprendono davvero il significato delle parole, ma ne analizzano la frequenza e il contesto.
Non colgono le sfumature emotive come un ricercatore esperto.
Non possono sostituire l’empatia e il ragionamento clinico necessari nel supporto alla maternità.

L’AI, se utilizzata con consapevolezza, può diventare uno strumento potentissimo per supportare la ricerca e migliorare l’assistenza sanitaria. Ma il cuore della cura rimarrà sempre l’elemento umano.

Se vuoi approfondire, trovi il nostro studio completo qui:

Ravaldi, C.; Mosconi, L.; Bonaiuti, R.; Vannacci, A. The Emotional Landscape of Pregnancy and Postpartum during the COVID-19 Pandemic in Italy: A Mixed-Method Analysis Using Artificial Intelligence. J. Clin. Med. 202312, 6140. https://doi.org/10.3390/jcm12196140