Nel pieno della prima ondata della pandemia, tra marzo e maggio 2020, il nostro gruppo di ricerca ha condotto i primi studi al mondo sull’impatto della crisi sanitaria, delle restrizioni e della paura del COVID-19 sulla salute mentale delle donne in gravidanza. I risultati, pubblicati su Women and Birth e Archives of Women’s Mental Health, hanno messo in luce un quadro preoccupante: le aspettative sulla nascita sono drasticamente cambiate e l’ansia e il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) sono aumentati in modo significativo.
Le prime prove dell’impatto psicologico della pandemia sulla gravidanza
A maggio 2020 abbiamo pubblicato su Women and Birth uno studio in cui abbiamo analizzato le emozioni e le aspettative delle donne incinte prima e dopo l’inizio della pandemia. I risultati parlano chiaro:
- La gioia è crollata dal 63% al 17% tra le emozioni espresse riguardo al parto.
- La paura è passata dal 7,5% al 49%, diventando l’emozione dominante.
- L’ansia e la solitudine sono aumentate esponenzialmente, con un forte impatto sulle donne con precedenti disturbi psicologici.
Abbiamo scoperto che, più del rischio sanitario diretto del virus, le restrizioni imposte durante il lockdown hanno avuto un impatto devastante sul benessere emotivo delle future madri. Il divieto di avere un accompagnatore al parto, la riduzione delle visite prenatali e il senso di isolamento hanno modificato profondamente l’esperienza della gravidanza.
Claudia Ravaldi, Alyce Wilson, Valdo Ricca, Caroline Homer, Alfredo Vannacci, Pregnant women voice their concerns and birth expectations during the COVID-19 pandemic in Italy, Women and Birth, Volume 34, Issue 4, 2021, Pages 335-343,
https://doi.org/10.1016/j.wombi.2020.07.002.
PTSD e ansia: i numeri di un’emergenza nascosta
Nel secondo studio, pubblicato a luglio 2020 su Archives of Women’s Mental Health, abbiamo analizzato i dati di oltre 700 donne in gravidanza in Italia, raccolti tramite il progetto COVID-ASSESS. I risultati sono stati allarmanti:
- Il 21,7% delle donne ha mostrato sintomi clinicamente significativi di ansia.
- Il 10,2% ha sviluppato sintomi compatibili con PTSD.
- Le donne con una storia di ansia o depressione pregressa avevano un rischio fino a 5 volte maggiore di sviluppare sintomi da stress post-traumatico.
Questi dati hanno evidenziato una vulnerabilità specifica nelle donne con disturbi psicologici preesistenti, che dovrebbero essere tenute particolarmente sotto osservazione in situazioni di emergenza sanitaria.
Ravaldi, C., Ricca, V., Wilson, A. et al. Previous psychopathology predicted severe COVID-19 concern, anxiety, and PTSD symptoms in pregnant women during “lockdown” in Italy. Arch Womens Ment Health 23, 783–786 (2020). https://doi.org/10.1007/s00737-020-01086-0
Cosa possiamo imparare?
I nostri studi hanno dimostrato che le conseguenze psicologiche della pandemia sulla maternità vanno ben oltre il rischio fisico del virus. È necessario un approccio più attento e strutturato per supportare le donne in gravidanza in situazioni di crisi, con:
✅ Percorsi di supporto psicologico dedicati alle donne incinte, specialmente per chi ha una storia di disturbi mentali.
✅ Politiche che garantiscano il diritto alla presenza di un accompagnatore durante il parto e una maggiore attenzione al benessere emotivo delle madri.
✅ Comunicazione chiara e rassicurante da parte degli operatori sanitari, per ridurre l’ansia legata all’incertezza.