Autore: Alfredo Vannacci Editor: Claudia Ravaldi
In questi mesi stiamo vivendo la coda di una condizione pandemica della durata di quasi due anni, che ha causato milioni di morti in tutto il mondo, danni alla salute pubblica globale, danni economici in moltissimi paesi ed ha messo in scacco gran parte dei sistemi sanitari mondiali.
Fin da subito la ricerca internazionale si è data da fare per cercare innanzitutto di conoscere il virus (fino ad allora completamente ignoto), per poi passare al trattamento della malattia (con i farmaci, con scarso successo) e alla sua prevenzione (con i vaccini, con grande successo).
Nel frattempo però il virus è mutato più volte, dalla forma iniziale (cosiddetta ‘selvaggia’ o wild type in inglese) sono emerse per mutazione centinaia di varianti, di cui quattro (attualmente note come alfa, beta, gamma e delta) hanno assunto di volta in volta il ruolo dominante. Oggi la quasi totalità del virus circolante è nella variante delta, la più contagiosa e la più pericolosa, specialmente per le donne in gravidanza.
Questa situazione di drammatica frenesia ha fatto sì che le ricerche si siano susseguite vorticosamente, con risultati anche contrastanti tra loro, per di più sullo sfondo di una situazione epidemiologica in continuo mutamento.
Spesso nel momento in cui un lavoro veniva pubblicato nella letteratura medica ufficiale, qualcosa era già cambiato ed era necessario rimettere mano alla ricerca. In questo marasma, probabilmente non tutti i medici hanno potuto seguire l’evoluzione degli studi sull’infezione, sulle sue terapie e sui vaccini, dedicando il tempo necessario per formarsi una opinione chiara e completa.
In conseguenza di questo, capita frequentemente ancora oggi dopo quasi due anni che molti sanitari nel tirare le somme facciano prevalere la propria opinione personale sulla analisi obiettiva dei dati.
Si sa che la medicina è per sua natura una terra di ombre, non è una scienza esatta.
È naturale ed inevitabile che su alcune questioni medici diversi abbiano opinioni diverse e spesso non è facile capire chi abbia ragione. E a volte nessuno può davvero dire di ‘avere ragione’ perché non esiste una posizione scientificamente più sostenibile di un’altra.
Su certe questioni, invece, non ci possono essere opinioni contrastanti: esistono solo posizioni corrette (cioè sostenute dai dati scientifici al momento disponibili) e posizioni scorrette (cioè non sostenute dai dati scientifici al momento disponibili).
Gravidanza, allattamento e vaccino anti-COVID19
Una di queste posizioni che non ammettono contrasti è l’opportunità di fare il vaccino anti-COVID19 nelle donne in gravidanza, in allattamento o in cerca di una gravidanza: tutti i dati scientifici che abbiamo a disposizione dicono che il vaccino è efficace e sicuro e nessuno ad oggi può sostenere il contrario alla luce di tutte le informazioni raccolte.
- Tutte le principali società scientifiche internazionali lo raccomandano.
- Non esiste nessun indizio che possa farlo ritenere pericoloso.
- Esiste una messe di dati che mostrano come sia protettivo sia per la mamma che per il bambino.
Vediamo velocemente su cosa si basa questa sicurezza.
Perché il vaccino è indicato in gravidanza?
Perché una donna in gravidanza dovrebbe vaccinarsi, se fin dall’inizio della pandemia tutti hanno sostenuto che la malattia era particolarmente pericolosa negli anziani, ma molto poco nei giovani?
Purtroppo questo valeva per la versione selvaggia del virus e forse per la alfa, mentre già con la beta si sono cominciati a osservare casi molto gravi nelle donne incinte. La versione delta, attualmente dominante, è veramente pericolosa durante la gravidanza, sia per la donna che per il bambino. Vediamo alcuni dati:
1. Ammalarsi di COVID-19 oggi durante la gravidanza è pericoloso per la donna. Le donne incinte con COVID-19 hanno un rischio maggiore di complicanze rispetto alle donne non in gravidanza con COVID-19 della stessa età :
- probabilità cinque volte maggiore di dover essere ricoverate in ospedale;
- probabilità da due a tre volte maggiore di aver bisogno di terapia intensiva;
- probabilità tre volte maggiore di aver bisogno di ventilazione assistita.
E rispetto alle donne in gravidanza senza COVID-19 hanno:
- aumento del 55% del rischio di eclampsia e preeclampsia;
- aumento del 60% della probabilità di andare incontro a un parto cesareo.
2. Ammalarsi di COVID-19 oggi durante la gravidanza è pericoloso per il bambino.Â
- rischio di oltre due volte maggiore di morire in utero prima della nascita;
- rischio una volta e mezzo maggiore di nascere prematuro;
- rischio tre volte maggiore di essere ricoverati in terapia neonatale dopo la nascita.
Questi rischi sono ancora più importanti per le donne che presentano alcune caratteristiche o problemi di salute:
- età superiore ai 35 anniÂ
- indice di massa corporea superiore a 30 kg/m2Â
- IpertensioneÂ
- Diabete preesistente (cioè tipo 1 o tipo 2 già da prima della gravidanza)
Alla luce di questi studi recenti, condotti prevalentemente in corso di dominanza della variante delta, è evidente che la disponibilità di un vaccino protegge da numerosi eventi avversi, anche gravi, sia per la mamma che per il feto/neonato.
Perché il vaccino è considerato efficace e sicuro?
Sebbene inizialmente non fosse stato indicato in gravidanza perché non erano stati fatti studi specifici prima della registrazione, dopo l’immissione in commercio centinaia di migliaia di donne incinte o in allattamento si sono vaccinate (inizialmente le operatrici sanitarie, poi quelle più a rischio, poi chiunque volesse) e ora disponiamo di una miriade di dati sulla efficacia e sicurezza.
Vediamone qualcuno:
- la misura dei titoli anticorpali (quantità di anticorpi circolanti dopo il vaccino) ha mostrato valori identici in donne vaccinate in gravidanza o in allattamento, rispetto alla popolazione generale;
- l’efficacia del vaccino in gravidanza è molto alta: 78% nell’unico studio clinico ad oggi pubblicato (altri studi sono attualmente in svolgimento);
- gli effetti avversi dopo la vaccinazione sono pochi, lievi e del tutto simili nelle donne in gravidanza rispetto alle donne non in gravidanza (si parla di effetti come dolore nella sede di iniezione 84%, stanchezza 62%, mal di testa 52%, dolori muscolari 37%, febbre 16%);
- non è stato individuato nessun aumento delle più importanti complicazioni (aborto e morte in utero, parto pretermine, ritardo di crescita, difetti congeniti etc…) che sono state estremamente rare ed esattamente identiche a quelle delle donne non vaccinate;
- gli anticorpi contro il SARS-CoV-2 sono stati trovati nel sangue del cordone ombelicale già due settimane dopo la prima dose in gravidanza e nel latte materno 6 settimane dopo la vaccinazione. Ciò significa che gli anticorpi prodotti dalla vaccinazione della madre possono attraversare la placenta e vengono secreti nel latte, potendo fornire una certa protezione ai neonati, sia già durante la gravidanza, sia tramite l’allattamento al seno.
Occorre ricordare che anche se i dati disponibili sono nettamente a favore della vaccinazione antiCOVID-19 durante la gravidanza e l’allattamento, questo non significa che il vaccino sia efficace nel 100% dei casi o che non possa MAI causare NESSUN problema.
Come qualunque atto medico, anche questo vaccino ha una efficacia ed una sicurezza che non sono definibili in termini assoluti, ma sono probabilistici.
Quello che possiamo dire con certezza è che la probabilità di ammalarsi e di avere le gravi complicanze della gravidanza che abbiamo citato (comprese la morte della madre o del bambino) è molto più bassa nelle donne vaccinate che in quelle non vaccinate.
Esisteranno purtroppo sempre alcune situazioni nelle quali le cose andranno male (molte, molte meno, ma qualcuna ci sarà ) ed esisteranno situazioni nelle quali si avranno effetti avversi (pochi e quasi sempre lievi, ma alcuni ci saranno).
Riassumendo
- la COVID-19 in gravidanza è una malattia grave, che mette a rischio la vita della mamma e del bambino;
- questo vale specialmente per le varianti beta e delta (attualmente dominante in Italia ed estremamente contagiosa), mentre la forma originaria di SARS-CoV-2 (che ora non circola più) era pericolosa particolarmente per gli anziani;
- il vaccino in gravidanza è efficace e sicuro e può proteggere sia la mamma che il bambino dalla morte e dalle gravi complicanze;
- nonostante si possano verificare alcuni eventi avversi, il profilo beneficio/rischio del vaccino è enormemente a favore del beneficio.
Cosa dicono le società scientifiche?
Per tutte queste ragioni attualmente tutte le società scientifiche e gli enti regolatori internazionali raccomandano di vaccinarsi contro la COVID-19 non appena possibile, con l’obiettivo di ricevere le 2 dosi a 3 settimane di distanza (i dettagli dello schema vaccinale possono cambiare a seconda delle situazioni).
La maggior parte delle complicanze da COVID-19 sembrano verificarsi negli ultimi 3 mesi di gravidanza, quindi sarebbe ottimale cercare di ricevere entrambe le dosi del vaccino prima dell’ultimo trimestre.
Tuttavia, dato che per varie ragioni non sempre è possibile, si consiglia di ricevere la prima dose di vaccino in qualunque momento sia offerta, sia prima che durante la gravidanza (in qualsiasi trimestre), sia durante il post-parto o l’allattamento.
In conclusione, per le donne non esiste davvero alcun motivo per evitare o rimandare la vaccinazione antiCOVID-19, né quando sono in cerca di una gravidanza (vedi questo articolo per approfondimento), né quando sono incinte, né quando stanno allattando.
- American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) – https://www.acog.org/clinical/clinical-guidance/practice-advisory/articles/2020/12/covid-19-vaccination-considerations-for-obstetric-gynecologic-care
- Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG) – https://www.rcog.org.uk/en/guidelines-research-services/coronavirus-covid-19-pregnancy-and-womens-health/covid-19-vaccines-and-pregnancy/covid-19-vaccines-pregnancy-and-breastfeeding/
- Royal Australian and New Zealand College of Obstetricians and Gynaecologists (RANZCOG) – https://ranzcog.edu.au/news/pregnant-women-are-now-eligible-for-the-pfizer-cov
- Center for Disease Control (CDC) – https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/vaccines/recommendations/pregnancy.html
- Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) – https://www.who.int/publications/m/item/update-on-who-interim-recommendations-on-covid-19-vaccination-of-pregnant-and-lactating-women
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